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Salve, tempo fa ho iniziato una corrispondenza con una suora di un convento in Lombardia. Non posso fornire ulteriori dettagli perché intendo proteggere la sua identità. Ho però pensato di riportare stralci della nostra corrispondenza perché voglio far capire che noi preti e le suore siamo persone che possono provare e nutrire desideri, pulsioni e istinti carnali e peccaminosi come tutti gli altri.
Cara suor Sabrina,
seguo gli esercizi spirituali con i miei confratelli ma non faccio che pensare a te.
Ho voglia di alzarti la veste e leccarti tra le cosce, poi nel solco del culo.
Voglio slinguarti nel buco del culo e nella fica fino a farti godere e sentirti gemere, ansimare e far risuonare il tuo godimento dalla tua piccola e umile cella a tutto il convento.
Tu amore succhiami il cazzo per bene dai... Leccamelo e succhialo. Bagnamelo per bene con la tua saliva così poi te lo ficchi nel buco del culo e cavalchi su di me. Uhmmmm sì, dai, così, mia bella e porca sorella, ti voglio sfondare il culo amore mio!
Suor Sabrina, amore mio, scrivimi una lettera e dimmi che vuoi il mio cazzone nel culo. Dimmi che vuoi essere inculata da me, dal tuo prete osceno!
Tuo don M.
Caro don M.,
mio Dio, cosa mi hai fatto? Mi hai fatto perdere la testa! Se mi vedessi ora... ho le guance arrossate dalla vergogna ma, allo stesso tempo, ho la fica in fiamme dal desiderio!
Oh Dio mio, Dio mio... cosa mi hai fatto diventare? Una cagna vogliosa, una cagna in calore anzi una maiala in calore che brama il tuo cazzo famelico! Un po' mi vergogno quando tutti, comprese le mie consorelle, mi considerano una serva del Signore e invece io mi sento una serva del tuo cazzo, del tuo bel cazzo duro e nodoso.
Ora eseguo il tuo ordine: bagno questa lettera con i miei umori osceni e peccaminosi, così potrai annusare e leccare il foglio.
Ti bacio, lì...
Tua sorella nella Fede (e serva del tuo cazzo),
Sabrina G.
Mia cara, amata Sabrina G., sorella nel Signore. Voglio poterti toccare, voglio baciarti dappertutto.
Ti voglio nuda... Tutta nuda. Spogliati ora, sola nella tua celletta. Spogliati, levati la veste da suora, lasciala cadere a terra. Resta nuda, con le tette e la potta di fuori, e immaginami lì con te.
Ora voglio leccarti tutta... Voglio leccarti la fronte e le guance... Voglio leccarti le labbra.... E poi scendere sempre di più, leccandoti sul collo e sul petto.
Sì, voglio leccarti il petto mentre lo sento sollevarsi e abbassarsi per il tuo ansare eccitata. Che buon sapore ha la tua pelle di suora, candida e profumata. Che bello leccarti ora le tette. Le tue tette grosse e pesanti.
Che bello affondare la faccia nel morbido delle tue favolose, grosse grasse tette e leccartele, succhiarti i capezzoloni enormi, duri e carnosi!
Uhm, li voglio acchiappare e succhiare con appetito, come un poppante che si attacca a quelle della madre e poppa famelico! Voglio sentire i tuoi capezzoli ingrossarsi e indurirsi nella mia bocca per l'eccitazione. Ti piace sentirti succhiare i capezzoli eh, mia bella e porca suora?
Tuo don M.
Cara suor Sabrina,
ti desidero sempre più! Uhmm sapessi che cazzo duro che ho...
Oh, se potessi sentire ora come si fa duro il mio cazzo mentre immagino di averti davanti, tutta nuda e poterti leccare dalla testa ai piedi. Immagino che ti chiudi nella tua cella, in compagnia solo del crocifisso di legno appeso al muro, e ti lasci scendere di dosso la tunica che lentamente ti scopre le grosse e morbide tette dalle areole brune e i capezzoli carnosi, poi ti scopre il ventre pingue e rotondo e i fianchi burrosi su cui è impossibile non desiderare di affondare le mani e afferrarli. Il culmine dell'oscenità è quando fai cadere ai tuoi piedi la veste da suora e mostri al crocifisso sul muro la tua bernarda gonfia come un frutto maturo e pregno di succo!
Poi immagino di essere lì a leccarti. Ti palpo le tettone e affondo la faccia nel mezzo, me le premo addosso come due osceni guanciali.
Scendo sulla tua pancia baciandola bramosamente e arrivo all'ombelico, premo la punta della lingua nell'incavo, lecco tutto intorno poi la faccio scorrere ancora più sotto, lungo il monte di Venere e ancora oltre sentendo la soffice peluria della tua fica... Mmm... E lecco ancora, fino a sentire sotto la lingua lo spacco della tua fica bella gonfia! Sento le tue grandi labbra aprirsi, schiudersi al passaggio della mia lingua sempre più vogliosa di infilarsi nella tua figona e avida di sguazzarci dentro e farmi gustare tutti i sapori della tua meravigliosa figa sempre più bagnata e peccaminosamente vogliosa delle mie leccate. Quando sollevo la bocca dalla tua fessura ho il muso imbrattato dei tuoi umori e la bocca piena del tuo sperma che ingoio dopo averlo assaporato con ingordigia. Immagino la tua fica che gronda umori come una fontana. Sfilo le dita gocciolanti e me le succhio gustandomi i tuoi sapori osceni e prelibati e ti infilo il mio cazzo duro che prende a stantuffarti senza alcun ritegno!!!
Tuo don M.
(X contatti: imperium@hotmail.it)
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Questi sono stralci di una reale corrispondenza tra il sottoscritto e una suora di un convento lombardo.
Ti desidero, suor Sabrina,
voglio sentire le tue tette! Ti prego fammele vedere! Sai quanto desidera la mia lingua infilarsi nella tua figa e leccartela tutta? Mmm, lo farei per ore!
Amore, mia dolce e lussuriosa sorella, mi fanno impazzire le tue tette grosse, morbidi... Due bombe di morbidezza da mordere e palpare oscenamente! Ho voglia di affondarci la faccia e succhiartele con una smodata avidità e ingordigia. Voglio attaccarmi ai tuoi capezzoli e succhiare, dissetarmi al tuo latte!
Ti amo suor Sabrina... Ho tanta voglia di te... Voglio sentire la tua lingua sul mio cazzo... Voglio sentire la tua bocca succhiarmelo...
Ho sborrato guardando le tue tette... Ho immaginato la mia sborra calda schizzarti tutta sulle belle e grosse tette... È stato bellissimo amore mio. Il nostro stato di persone consacrate non rende illecita né blasfema la nostra passione, al contrario la ammanta di benedizione, credimi! Non c'è nulla di male nel nostro amore, non permettere a degli sciocchi scrupoli di turbarti, mia bella suora porcellona, scrivimi ancora tutte quelle cose oscene che mi eccitano tanto!
Ti amo!
Tuo, don M.
Mia devota suor Sabrina, devo confessarti una voglia irresistibile venutami in testa durante la recita dei vespri...
Ti ho immaginata in piedi, ti sollevi la gonna larga e nera della veste e divarichi le gambe offrendo alla mia vista l'oscena immagine della tua passerona pelosa sporgente fra le cosce tornite.
I miei occhi sono immediatamente rapiti dalla lussuria e mi inginocchio dietro di te, ti allargo le belle natiche soffici e pallide e prendo a baciarti il culo e infilare la lingua nel buco e penetrarlo freneticamente, spingendola dentro più che posso. Oh, sì... ti sento ansimare mentre ti lecco avidamente, oscenamente l'ano!
Desidero leccarti la fica. Desidero l'odore della tua fica. E desidero riempirmi la bocca con il succo della tua fica!
Oscenamente tuo,
don M.
Mia viziosa suor Sabrina,
che piacere ricevere la tua foto dalla colonia estiva. Spero ti sia riposata e ti sia concessa un bel po' di piacere, magari pensando a questo porcone di prete che è pazzo di te!
Sapessi quanto me lo fai venire duro a vederti in costume con quelle enormi tettone! Che voglia di metterci in mezzo il mio cazzo e farmi fare una bella spagnola da te!
Che eccitazione notare i tuoi capezzoli turgidi e grossi spuntare sulla stoffa del costume da bagno. Eri eccitata mentre eri in posa con le altre? Tu e due tue consorelle in posa per una innocua foto che immortala un momento di allegria e relax di tre donne sulla spiaggia della Liguria. Che belli i vostri sorrisi luminosi, eppure nel tuo ho colto una sfumatura di malizia e intrigo che associato alla vistosa erezione dei tuoi capezzoli mi fa ritenere che eri eccitata come una scrofa in calore, al pensiero che quella foto che ti stavi facendo scattare sarebbe arrivata a me. E adesso che ce l'ho davanti non resisto a non tirarmi un bel segone...
Uhmmm, i tuoi capezzoloni carnosi ed enormi come quelli delle vacche... Voglio succhiarteli!
Voglio che ti goda questi giorni di vacanza al mare, e pensa a questo povero prete che suda come una bestia in questa canonica assediata dal solleone!
Tuo, don M.
(X contatti: imperium@hotmail.it)